Ezzel a dallal kezdődött a "világítótornyos" beszélgetésünk.
Gyönyörű dal.
Erano giovani - non per merito loro, certo - capita a tutti prima o poi. Quell'anno però, per la prima volta, furono giovani tutti insieme: Non solo Giulia, Irene, Ale, Andrea, Leo, Marco e gli altri...
Ma tutte le Giulia, le Irene, le Ale, gli Andrea, i Leo e i Marco di tutto il pianeta. Se il mondo aveva un'anima, una coscienza, una dignità, un pensiero, una lingua, una musica, un taglio di capelli e un paio di jeans, aveva anche un'età, la stessa età. Quello fu l'anno in cui il mondo compì 17 anni, e 17 anni, si sa, si fanno una sola volta. La festa fu grande ma come ogni festa finì e quando finì, lasciò uno straniante senso di stordimento e vuoto, mischiato al sentore acre del tempo irrimediabilmente perduto, lo stesso che si respira alla fine di ogni festa, fra echi di risate, frammenti di parole e canzoni, cadaveri di bottiglie, corpi sconosciuti sorpresi dal dormiveglia negli angoli più improbabili.
L'anno di quel ultimo sogno fu un anno perfetto: cominciò e finì lo stesso giorno... giovedì.
Come se tutto ciò che era accaduto dovesse rimanere racchiuso per sempre fra i 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 43 secondi di quell'ennesima rivoluzione e nulla dovesse mai tracimare nè disperdersi nei giorni a venire.
Non i pensieri, non le parole, non i gesti, non le speranze, meno che meno i sogni....Questa è la storia di un ultimo sogno.